I PRIMI 50 ANNI DELLA PARROCCHIA MADONNA DI POMPEI IN CATANZARO

Si sono concluse ieri le celebrazioni per il 50esimo anniversario della elevazione a Parrocchia Madonna di Pompei di Catanzaro alla presenza dell’Amministratore Apostolico S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta che ha celebrato la Santa Messa, concelebrata dal Parroco Don Gaetano Rocca; arrivando ha potuto ammirare le luminarie curate dal Comitato Parrocchiale e dagli Scouts, ha poi visitato le esposizioni fotografiche e tematiche allestite in Chiesa dai diversi gruppi parrocchiali: Scouts, Caritas, GGP Madonna di Pompei, Catechisti, Comitato parrocchiale, OFS, Schola Cantorum e il magnifico Presepe artistico realizzato da Alessandro Mercurio.

TVKappa – da venerdì 1 ottobre 2021 – La Kalabria in TV

Sono stati tre giorni di grandi emozioni, ma soprattutto di grande esempio di come la comunità possa realizzare grandi cose in comunione e fraternità evangelica, trovando nella corresponsabilità il gusto per la convivialità e la collaborazione; ogni gruppo ha portato avanti il suo impegno con solerzia e responsabilità perché tutto si realizzasse secondo programma. Il primo giorno c’è stato un Rosario recitato sul tema della tutela del Creato curato dall’OFS che ha aperto le tre celebrazioni, subito dopo il parroco, partendo dalla Parola del Giorno ci ha indicato la via per guarire dalle nostre paralisi interiori, aprirsi alla “inclusività” e diventare dinamici nel cammino da fare insieme nel futuro. Nella seconda giornata, dedicata alle testimonianze, il Parroco ha dato spazio alle diverse vocazioni parrocchiali, oltre ad una concelebrazione con altri parroci che lo hanno preceduto, al Diacono Francesco Severino ha affidato l’omelia, i catechisti hanno curato le letture e la preghiera dei fedeli ha contemplato le intenzioni di tutti i gruppi della Parrocchia; sono stati poi offerti semi e bulbi da piantare nel cortile della Parrocchia e  generi alimentari perché la Caritas potesse provvedere a rendere più dolce il Natale alle numerose famiglie bisognose della Parrocchia; la Schola Cantorum ha accompagnato tutte le celebrazioni con il canto solenne della Salve Regina al termine dei Rosari pregati comunitariamente. Non poteva mancare il Laudato sii, o mio Signore, per ringraziare il Signore per la sua opera di impianto della Comunità che con impegno stiamo cercando di portare avanti.

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Un video ha ripercorso in 20 minuti i cinquanta anni di cammino con foto e video che hanno riempito di emozioni, vecchie e nuove, il cuore dei presenti; sono state celebrate anche le vocazioni sacerdotali nate in Parrocchia, quella di Don Dino Piraino, tanto vivo ancora nei cuori di tanti, che nell’esperienza scout e nel Poverello d’Assisi conosciuto nella Parrocchia, allora francescana, ha sperimentato le prime emozioni che si sarebbero trasformate poi lentamente nel suo SI a Dio; Padre Francesco Donato, non potendo essere presente, ha inviato la sua testimonianza, descrivendo di quanto l’esperienza parrocchiale e francescana abbia influito sulla sua consacrazione a Dio, abbracciando proprio il saio dell’Ordine Francescano che oggi lo vede Rettore della Basilica di Sant’Angelo d’Acri (CS); non è mancato infine il saluto di Don Pino Silvestre, impedito a presenziare per motivi di salute.

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All’inizio della celebrazione di ieri, è stato letto il Decreto con il quale, su richiesta del Parroco, è stata concessa la possibilità per i fedeli, di ricevere l’Indulgenza plenaria da tutti i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente, a far data dall’8/12/2021 fino al 15/8/2022.

L’omelia dell’Amministratore Apostolico Mons. Panzetta ha poi indicato quanto e cosa diventa importante del cammino fatto per il futuro della comunità.

Celebrando la figura di Maria Immacolata nel giorno dell’8 Dicembre, ha affermato che Maria è lo specchio nel quale la Chiesa tutta, e quindi anche la comunità della Parrocchia, deve interrogarsi su chi si è ora, dopo un cammino di 50 anni, e scoprire quale sarà il futuro di questa comunità. Si scopre, guardando a Maria, il primato della grazia di Dio , perché Lei ha ricevuto il dono della grazia prima ancora di poter fare qualcosa Lei per Dio: Dio l’ha scelta, infatti, dal primo momento e l’ha ricolmata di grazia prima che Lei lo scoprisse con l’Annuncio. Così, ha detto il presule, sono questi 50 anni della storia di questa comunità; certo ci saranno stati bravi parroci, bravi collaboratori e bravi parrocchiani, ma questa è la narrazione del primato della grazia di cui Dio vi ha fatto dono.

In secondo luogo, ha continuato Panzetta, l’Immacolata concezione narra a tutti noi cosa accade quando una creatura si lascia plasmare dall’Amore di Dio. Oggi i media promuovono tanti rimedi per tutelare la bellezza esteriore; nella comunità, guardando a Maria, la vera bellezza è una vita in piena coerenza con la volontà di Dio e noi tutti dovremmo annunciare questa bellezza, un messaggio della bellezza che, oggi, diventa trasgressivo e controcorrente: una persona è bella se vive al ritmo della volontà del Signore. Chissà quante persone di questa comunità hanno percorso le vie della Santità, nel senso inteso da Papa Francesco, “il Santo della porta accanto” (Esortazione Apostolica GAUDETE ET EXSULTATE sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo) vivendo in coerenza con la volontà di Dio!

Cosa si aspetta chi viene in questa comunità? Guardando a Maria, sia questa comunità trasgressiva e controcorrente nel messaggio della bellezza, ha esortato il Vescovo, diversamente dal messaggio di bellezza mediatica.

Riferendosi alle parole dell’Annunciazione, ha poi specificato la dizione “piena di Grazia”; il verbo greco dal quale proviene significa “riempita di grazia”, ma potrebbe essere tradotto in “trasfigurata dall’Amore” della Grazia di Dio. Questa comunità non è diversa da qualsiasi altro gruppo di persone; la differenza la può fare solo l’essere “trasfigurata dall’Amore di Dio” come Maria. La comunità sia quindi luogo di trasfigurazione; certo non è facile cambiare una persona, solo l’Amore può farlo: la comunità deve essere un laboratorio, fucina di trasfigurazioni in cui le persone si lasciano cambiare dall’Amore di Dio. Certo Maria ha pure corrisposto al dono della grazia ricevuto, con il suo “Eccomi, sono la serva del Signore”, queste sono le parole di una persona che si mette a totale disposizione del Signore, dando quasi di più di ciò che le viene chiesto. Anche la comunità, dunque deve mettersi a disposizione di Dio e, come Maria, sia il luogo dove s’impara a dire “Eccomi, Signore fa di me quello che vuoi!”. Sia dunque Maria di Nazareth, il “navigatore satellitare” di questa comunità per proiettarsi verso il futuro.

Riflettendo sul Sinodo, il cui cammino è iniziato, ha poi raccontato di come già i Vescovi si siano incontrati e, divenuti amici, condividano già molte cose anche a distanza; ha quindi riferito di aver ricevuto dal Vescovo di Pompei un invito a trascorrere qualche giorno nel Santuario: perché la Madonna di Pompei vuole che la Sua Chiesa sia ospitale ed accogliente; perciò sia anche questa di Catanzaro una comunità accogliente, ha detto, nei confronti di chiunque, a prescindere dalla condizione sociale di chiunque si avvicini, senza discriminazione alcuna; l’arte dell’ospitalità Maria l’ha insegnata a Gesù e Lui a noi, ed è quindi questo che la Madonna vuole da noi. Il bellissimo mosaico di questa Chiesa è esso stesso un simbolo di incarnazione, con i suoi riferimenti allo stile, alla cultura e ai colori del territorio, riproduce un’immagine d’incarnazione della Vergine, e non un’opera acritica; ciò deve ispirare la comunità ad incarnarsi anch’essa nel nostro tempo, entrando nei linguaggi e  nella cultura del tempo in cui viviamo e, riferendosi alle giovani generazioni, agli scout presenti,  ha detto: loro sono nativi digitali, occorre spiegare il Vangelo usando i loro linguaggi perché il messaggio di bellezza possa essere trasmesso e non correre il rischio che vada perduto.

Mons. Panzetta ha reso infine, concludendo, l’augurio più fervido alla comunità, per  un continuo e rinnovato incontro con Gesù nel cammino iniziato 50 anni fa nel dono della Grazia di Dio.  

 A fine celebrazione, il Vescovo si è intrattenuto con i parrocchiani e, nelle sale della Parrocchia, ha partecipato all’agape fraterna organizzata a fine di ogni celebrazione, per un momento di convivialità: a Mons. Panzetta è stato affidato il primo taglio della torta celebrativa dell’importante anniversario.

50 ANNI

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